La figura di S. Gioacchino, il padre della Beata Vergine Maria, ci è delineata solo da 4 vangeli apocrifi dell’infanzia: Vangelo dello pseudo Matteo, Vangelo dell’infanzia armeno, Libro sulla natività di Maria, Protovangelo di Giacomo.
Nessuna menzione sulla sua esistenza, come pure su quella della moglie, S. Anna, è fatta nei 4 Vangeli canonici. Pertanto nei cenni sulla sua vita che si riportano non vi è nulla di certo e di storico, ma molto riportato dalla tradizione e dalla pietà popolare.
Prendendo spunto dalle summenzionate fonti si può delineare il seguente profilo di San Gioacchino.
Sant’Anna era figlia di Achar e sorella di Esmeria, madre di Santa Elisabetta e nonna di San Giovanni Battista.
Prima di sposare Gioacchino era stata sposata già due volte: dal primo matrimonio era nata Maria, moglie di Cleofa e madre di Giacomo il Minore, mentre dal secondo era nata Salomè, moglie di Zebedeo e madre degli apostoli Giacomo il Maggiore e Giovanni.
Gioacchino era un uomo ricco, padrone di greggi, che faceva offerte doppie al tempio, discendente, come pure Anna, dalla tribù di Giuda e dalla stirpe di Davide.
Il suo matrimonio non aveva prodotto prole, e , a causa di tale situazione, fu pubblicamente umiliato da Ruben, sommo sacerdote del tempio, che gli negò la possibilità di fare le offerte, essendone indegno a causa della mancata procreazione di una discendenza. Al che Gioacchino, insofferente per quanto aveva dovuto patire, si recò nell’archivio delle 12 tribù di Israele, per controllare se altri personaggi importanti fossero stati nella sua stessa condizione. Si ricordò allora di Abramo al quale Dio diede la possibilità di generare in vecchiaia Isacco. Decise, allora, di non tornare a casa da Anna e di rifugiarsi su una montagna, finché Dio non avesse ascoltato le sue preghiere e non gli avesse dato un segno. Intanto anche la moglie Anna si lamentava presso il Signore e pregava affinché benedicesse il suo ventre e potesse generare.
Il Signore diede ascolto alle preghiere di Anna e Gioacchino e mandò un angelo che annunciò loro, separatamente, l’avvenuto concepimento. Gioacchino scese dalla montagna e si diresse verso casa, mentre Anna gli andò incontro: i due coniugi si incontrarono alla porta aurea di Gerusalemme.
Nacque così la Beata Vergine Maria nella casa di Gerusalemme, presso l’attuale porta dei leoni, dove la famiglia visse per il periodo dell’infanzia di Maria.
San Gioacchino è patrono dei genitori e dei nonni.
Il culto di San Gioacchino si diffuse in Europa in special modo al tempo delle Crociate.
A Procida il suo culto è intimamente legato al culto della Beata Vergine Maria e San Gioacchino rappresenta, unitamente a San Giuseppe, il lato maschile delle due Sante Famiglie. Così, essere devoti di San Gioacchino, ha il significato di onorare la parte maschile della famiglia, che molto spesso è lontana e naviga in acque più o meno tranquille.